Vai al contenuto

Ecco Marion, storia di una Rom in Europa

SDD Meet Marion (EN)

Di Sergio Andreis, Lunaria e Willeke van Staalduinen, AFEdemy

Nel progetto SDD (Smart for Democracy and Diversity), sviluppiamo un gioco educativo basato su scenari tratti da esperienze di vita di persone che sono o si sentono discriminate.

Oggi continuiamo con Marion, figlia di madre Rom e padre portoghese, che ci dirà delle sue esperienze con la discriminazione e il linguaggio d’odio.  

Ecco Marion

SDD Character: Marion

Marion vive nella città portoghese di Coimbra. Ha 61 anni ed è già bisnonna. Ha una madre Rom e un padre portoghese e orgogliosamente mantiene molte abitudini Rom, anche se, ad esempio, non nel modo di vestire. La famiglia della madre è di Lisbona e tutti i parenti di Marion lavorano nel settore industriale e sono socialmente ben integrati.

Lei ritiene che la comunità Rom di Coimbra non sia unita; diversamente da Porto, Lisbona e LLeira dove vengono portate avanti dalle comunità locali molte iniziative legate alla loro tradizione. A Coimbra lei ha più amici non-Rom che Rom.

Dal 2008 Marion è stata coinvolta in diversi progetti di inclusione come CriArte; in questo contesto ha lavorato per un anno e mezzo e nel tempo restante ha ricevuto borse o sussidi di formazione. Ha avuto riduzioni sui costi della previdenza sociale solo per un periodo in cui ha fatto le pulizie domestiche e, in seguito, per un anno e mezzo ha lavorato per Cáritas. Suo marito è ambulante di pasticcini, ma la pandemia ha reso gli affari molto difficili.

Quando i suoi figli erano piccoli, ha subito molte discriminazioni.

Ad esempio, una volta all’ospedale pediatrico c’erano molte persone e sua figlia aveva la febbre alta e vomitava. Quando ha detto che ci voleva troppo tempo e che sua figlia era molto malata, la signora alla reception ha detto “voi zingari avete l’abitudine di arrivare qui e pensate di dover essere curati subito”. La signora è andata a chiamare altri professionisti all’interno e ha detto “c’è qui una zingara che sta già gridando di voler essere visitata”. Marion ha risposto che aveva una carta d’identità e un nome e che il nome non era “zingara”. E’ poi apparso un medico che sorrise e le disse di non preoccuparsi, che avrebbe visitato subito sua figlia, e lo fece in un modo molto carino.

Marion ricorda un altro esempio. Stava camminando per strada con sua madre e una signora stava dando da mangiare al bambino sul balcone e quando li ha visti ha detto: “guarda piccola, mangia, arriva una zingara che ruba i bambini che non mangiano”. La madre di Marion ha risposto che i Rom non rubano i bambini e che sarebbe meglio stare attenti alla propria razza, che arrivare, quella sì, ad abusare dei bambini. Sua madre aveva un linguaggio più espressivo di Marion, a cui piace risolvere bene le cose in modo pacato; si difende in ogni modo necessario, ma sempre con educazione. Se Marion si trovasse in una situazione di seria discriminazione, chiamerebbe la polizia.

Marion pensa che a Coimbra la gente non dia lavoro ai Rom; l’intera sua famiglia si candida molto spesso per diversi posti vacanti e programma colloqui, ma non viene mai chiamata. C’è l’idea che i Rom rubino e non vogliano lavorare, ma nessuno dà loro lavoro. Per questo motivo alcuni suoi parenti hanno dovuto cambiare città per trovare un lavoro.

Marion pensa che il lavoro sia la cosa più importante. Avere un tempo di ingresso e di uscita, conoscere i diritti e i doveri è molto importante per l’autostima e l’immagine di sé. Sarebbe meglio poter tutti lavorare piuttosto che ricevere aiuti. Anche perché i soldi difficilmente bastano e questo porta molte persone a commettere crimini o ad entrare in affari oscuri, il che scredita ancora di più la loro immagine.

Ecco anche:

SDD Character: Tobia
Tobia